Il Vincolo Preordinato all’Esproprio
Il vincolo preordinato all’esproprio costituisce una prenotazione del bene da parte della pubblica amministrazione. Tale vincolo in qualche modo limita la proprietà privata, in vista di un futuro esproprio, infatti eventuali modifiche e miglioramenti del bene effettuati dal proprietario dopo l’imposizione del vincolo, non vengono considerati ai fini della successiva determinazione dell’indennità di espropriazione.
Il vincolo preordinato all’esproprio viene apposto dall’ente che intende espropriare, e deve essere motivato da un interesse pubblico. L’interesse pubblico può essere, ad esempio, la costruzione di una strada, di un ospedale, o di un altro servizio pubblico.
Le Fasi del Vincolo Preordinato all’Esproprio
L’apposizione del preordinato all’esproprio si articola in diverse fasi. Preliminarmente l’ente deve inviare ai proprietari una comunicazione di avvio del procedimento. Tale comunicazione, tuttavia è offerta solo in forma pubblica, mediante pubblicazione sull’albo pretorio e su un quotidiano locale, tutte le volte in cui il numero degli interessati sia superiore a 50.
Il proprietario ha diritto di presentare delle osservazioni, che l’ente deve valutare.
Infine, se l’ente decide di confermare il vincolo, deve adottare una idonea delibera. A questo punto, il vincolo diventa definitivo.
Il vincolo ha una durata di 5 anni. Se entro tale termine non viene approvato un progetto comportante dichiarazione di pubblica utilità, il vincolo decade e il proprietario ha diritto a chiedere la cancellazione del vincolo dalla sua proprietà.
Tuttavia prima del decorso dei 5 anni l’ente può decidere di rinnovare il vincolo.