Cos’è l’Occupazione Illegittima?
L’occupazione illegittima si verifica quando una pubblica amministrazione prende possesso di una proprietà senza il consenso del proprietario e senza seguire le procedure legali corrette. Questo può includere l’ingresso nella proprietà, l’uso della proprietà per scopi pubblici o la distruzione di edifici o altre strutture sulla proprietà. L’occupazione illegittima può verificarsi in varie circostanze:
- Assenza di ogni procedura espropriativa
- Procedura espropriativa iniziata ma mai conclusa
- Procedura espropriativa dichiarata illegittima dal Tar
Come accorgersi
Specie nel secondo caso tra quelli sopra elencati, il proprietario inizialmente non si accorge del fatto che la pubblica amministrazione non ha condotto a termine la procedura espropriativa. Il proprietario può però accorgersi di ciò facendo una visura catastale del bene: se il terreno risulta ancora di sua proprietà ciò è probabilmente dovuto al fatto che la pubblica amministrazione ha occupato il bene ma non ha completato la procedura e non ha emesso il decreto di esproprio.
Spesso i proprietari si accorgono di ciò al momento di effettuare una denuncia di successione, o quando vogliono vendere un terreno limitrofo o quando l’ente comunale richiede il pagamento delle tasse sul terreno.
Cosa può fare il proprietario
Il proprietario può inviare una diffida all’ente chiedendo che il medesimo o restituisca il bene rimettendo in pristino lo stato dei luoghi e pagando un’indennità di occupazione o emetta un provvedimento di acquisizione sanante.
Il provvedimento di acquisizione sanante
L’art. 42 bis dpr 327/2001 prevede che l’ente che illegittimamente occupa un bene possa sanare l’illegittimità emettendo un decreto di acquisizione. Il decreto deve motivare l’utilità attuale del bene in funzione della pubblica utilità dello stesso.
Al proprietario spetta un indennizzo pari al valore di mercato del bene, oltre a un indennizzo del 5% annuo per ogni anno di illegittima occupazione e a un indennizzo del 10% a titolo di risarcimento extracontrattuale.
Il decreto determina il passaggio della proprietà in favore dell’ente, ma tale effetto è sospensivamente condizionato al pagamento dell’indennità.
Se il proprietario non condivide l’indennità proposta dall’ente può impugnarla presso la competente Corte di Appello.